Vitamina D e fertilità
- 5 mag
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Conosciamo l'importanza di vitamine come la B9 (acido folico) nel periodo pre-concezionale e gestazionale, ma non sempre sappiamo che anche altre vitamine o micronutrienti sono fondamentali, a tal punto che insufficienze o carenze possono determinare infertilità.

Oggi parliamo di vitamina D, della quale il 20-52% delle donne in età riproduttiva è carente. Quando parliamo di vitamina D, intendiamo un gruppo di pro-ormoni liposolubili (quindi che si scioglie e viene immaagazzinata nel grasso) che comprende diverse vitamine: D1, D2, D3, D4, e D5.
Gli alimenti di origine vegetale costituiscono una fonte di vitamina D2, mentre quelli di origine animale sono una fonte di D3 (e questo perché la vitamina D3 è derivata dal colesterolo, che non è presente nei vegetali).

La principale fonte di vitamina D, però, è l'esposizione solare: non ci sorprende quindi saperci carenti, visto quanto poco tempo trascorriamo all'aria aperta. Da qualsiasi parte arrivi, la vitamina D (o colecalciferolo) che assuamiamo risulta però inattiva, e per essere convertita nella forma biologicamente attiva deve subire alcune reazioni biochimiche a seguito delle quali prenderà il nome di calcitriolo.
La fertilità
Negli ultimi anni è stata studiata l'importanza di questa vitamina nella fertilità e si evidenzia una correlazione tra livelli di vitamina D e successo nel processo di impianto embrionale.
Questo perché gli enzimi e i recettori della vitamina D sono localizzati a livello dell'endometrio, la membrana uterina interna.

Studi condotti su animali dimostrano come carenze di vitamina D causino fertilità ridotta, ipogonadismo e ipoplasia uterina, mentre nell'uomo la carenza correla con una scarsa placentazione e ridotta crescita fetale.
Una difficoltà di impianto embrionale o impianto improprio è stato recentemente studiato come ulteriore effetto di carenza di vitamina D, il che significa che questa potrebbe essere una delle cause di aborto precoce.

A sostegno di questo, diversi studi hanno mostrato come donne con livelli normali di vitamina D riuscivano ad ottenere un test positivo a seguito di trasferimento embrionale.
E negli uomini?
La carenza di vitamina D nell'uomo può determinare una riduzione di motilità, numero e morfologia negli spermatozoi. Questo potrebbe anche giustificare studi sui tassi di concepimento che mostrano come in certi periodi dell'anno questi siano più alti rispetto ad altre stagioni.
Il test e l'integrazione
Conoscere il proprio stato nutrizionale a livello di vitamine e micronutrienti può, quindi, determinare il nostro benessere anche per situazioni di cui magari non ci rendiamo conto quotidianamente, ma che risultano determinanti sotto altri punti di vista, più nascosti e complessi.
Per valutare il livello sierico di vitamina D è sufficiente un esame del sangue, relativamente economico. Per il trattamento del problema, affidatevi al vostro medico o al nutrizionista per valutare modi e tempi di integrazione.
Fonti
Chu J, Gallos I Tobias A, et al. Vitamin D and assisted reproductive treatment outcome: a systematic review and meta-analysis. Hum Reprod 2018 1;33(1):65-80.
Cito G, Cocci A, Micelli E, et al. Vitamin D and male fertility: an updated review. World J Mens Health 2019 May 17. doi: 10.5534/wjmh.190057.
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